La Valdera rappresenta una delle più incantevoli aree geografiche della provincia toscana di Pisa. Un puzzle cromatico composto da colline ammantate di uliveti e vigneti, caratteristici filari di cipressi, campi di cereali e casolari color ocra. Sono molte le cose da vedere nella Valdera e, tra queste, non si possono non citare i borghi di Peccioli e di Lajatico. Si fanno apprezzare non solo per la loro storia e monumenti, ma anche per come hanno saputo reinventarsi e valorizzare il proprio patrimonio. Adeguandosi sempre al meraviglioso contesto naturalistico circostante.

La bellezza nascosta di Peccioli

Peccioli è un borgo che domina la Valle dell’Era dall’alto di una dolce collina, in passato premiato da TCI con la Bandiera Arancione. Il suo centro storico si mostra ai visitatori come uno scrigno di tesori, tra arcate in mattoni, vicoli lastricati e scalinate. Ruota attorno al castello medioevale, immerso tra le fronde di antichi ulivi e alla Pieve di San Verano, una splendida chiesa in romanico pisano risalente al XII secolo. L’edificio di culto, citato come plebem de Peccioli in due bolle dell’allora pontefice Alessandro III, è affiancato da una torre campanaria. Questa ha in cima una caratteristica terrazza ottagonale che regala una magnifica vista sul borgo e la valle circostante.
Da non perdere il Palazzo Pretorio, con la facciata decorata con antichi stemmi nobiliari. Ospita oggi un Museo delle Icone Russe e il Museo del Palazzo Pretorio. Lo spazio espositivo però davvero imperdibile a Peccioli è il Museo Archeologico, all’interno del quale sono custoditi sia reperti etruschi provenienti dal sito di Ortaglia e di Legoli, che altri ellenici come una kylix, abilmente decorata dal ceramista Mákron con figure rosse.
Tra i luoghi da vedere assolutamente a Peccioli c’è poi il Triangolo Verde, che altro non è che una discarica. Dove un tempo c’erano solo rifiuti, oggi c’è un museo a cielo aperto con sculture mastodontiche con sembianze umane che sfiorano i 9 m. di altezza. Sembrano giganti che si destano dal cuore della terra, emergendo in uno spazio oggi verde e fruibile da tutta la cittadinanza di Peccioli e non solo. A proposito di installazioni, a Peccioli si trova Endless Sunset. Si tratta di una passerella coloratissima che, snodandosi come un nastro in acciaio inox per circa 136 m., collega il centro storico con la parte nuova del borgo.

Da Ghezzoli a Lajatico, tra arte e lirica

Ghizzano

Una delle frazioni di Peccioli è Ghizzano, ovvero uno dei più bei borghi d’Italia. Peccioli è anche il più fotografato, da quando, nel 2019, l’iniziativa Tre Progetti per Ghizzano ha letteralmente dato nuova vita a questo paesino di poche centinaia di abitanti. In realtà l’opera di valorizzazione di Ghizzano è iniziata già negli anni ’90. È stato l’arrivo degli artisti Patrick Tuttofuoco, Alicja Kwade e David Tremlett ad avere dato un maggior impulso, rendendo il borgo di Ghizzano davvero instagrammabile.
La Via di Mezzo è senza dubbio la zona più caratteristica di Ghizzano. David Trimlett ha effettuato i suoi wall drawings sui muri delle case di questa tranquilla stradina, dipingendoli di marrone, ocra, rosa e soprattutto di ogni sfumatura di verde. Quasi a voler assecondare la natura che cinge il borgo di Ghizzano. Passeggiando per la Via di Mezzo e osservando questa opera di Trimlett, si possono anche notare delle spesse linee orizzontali e verticali. Queste evidenziano porte e finestre, creando contrasti e giochi simmetrici che colpiscono l’attenzione dei visitatori.
Ghizzano ha però molto altro da offrire, come ad esempio le installazioni dell’italiano Patrick Tuttofuoco: fanno parte del ciclo artistico Elevatio Corpus e raffigurano San Giovanni, San Sebastiano e San Michele, rispettivamente realizzate in ferro, in marmo e neon. Lo scultore le ha progettate trovando ispirazione dal celebre affresco di Benozzo Gozzoli.

Lajatico

Lasciando Gozzoli e procedendo verso Volterra si incontra Lajatico. Il paese ha dato i natali al cantante lirico Andrea Bocelli ed è sito in cima a un colle, sulla sponda sinistra del fiume Era. La Rocca di Pietracassia e la residenza medicea di Villa di Spedaletto, affrescata all’interno da artisti del calibro di Botticelli, del Filippino Lippi e del Ghirlandaio, sono solo alcune delle cose da vedere in questo piccolissimo paese della provincia di Pisa.
Imperdibile è però soprattutto il Teatro del Silenzio, ideato dallo stesso tenore Bocelli e progettato da Alberto Bartalini. Con i blocchi di tufo hanno creato questo semplicissimo anfiteatro, isolato e suggestivo soprattutto al tramonto, quando il panorama è tanto struggente quanto spettacolare. È stato costruito accanto a un laghetto circondato da rigogliose piante autoctoni, dove in passato si abbeveravano gli animali. Al centro di questo specchio d’acqua, ogni anno si colloca un’opera contemporanea, che varia a seconda del tema del festival internazionale che ha sede proprio nel Teatro del Silenzio di Lajanico. Tra le installazioni più famose c’è stata quella raffigurante un enorme volto umano, realizzata da Igor Mitoraj.