Nei dintorni parmensi sorge Soragna, un borgo che ha raggiunto nel Medioevo i fasti degni dell’omonimo Principato.
Oggi, l’antico maniero medievale è visitabile grazie all’impeccabile conservazione della dimora appartenente alla famiglia Meli Lupi. Il marchese Ugolotto Lupi volle per primo il restauro volto a rendere la fortezza una vera e propria dimora, capace di ospitare più che di difendersi. Le lotte feudali avevano, infatti, subito una drastica diminuzione all’epoca, con il consolidarsi del potere locale in capo alla famiglia Lupi.
L’opera di restauro occupò svariati anni, motivo per cui venne proseguita dalle generazioni successive. La mancanza di eredi nella famiglia Lupi condusse, tuttavia, alla nomina di un erede al di fuori del ramo genealogico di carattere patriarcale. Si trattava di un membro della famiglia Meli, motivo per cui il nuovo ceppo genealogico ha determinato la nascita di un nuovo appellativo. Dalla storia dell’antico feudo di Soragna all’arte di cui il castello è intriso, passando attraverso la cultura enogastronomica delle eccellenze parmensi, la Rocca di Soragna è gioia per i sensi.

Gli spazi esterni della Rocca di Soragna

Riedificata nel 1385 da Bonifacio e Antonio Lupi, la Rocca di Soragna contiene tesori artistici di valore inestimabile. Dall’architettura risalente al periodo feudale, i proprietari sfruttarono le fondamenta tipiche dell’antica fortezza per presiedere il territorio sottostante. Nel cuore dell’Emilia Romagna, a Parma, la Rocca è intesa quale baluardo di un territorio abbastanza ampio all’epoca dei fondatori. Circondata dal meraviglioso parco all’inglese, abbastanza esteso da ospitare un delizioso laghetto, il castello ricorda solo in parte la sua natura originaria di antica fortezza. Torri adornate di visibili merletti, caratteristici delle costruzioni militari, poste a difesa del territorio, svettano ancora possenti nel piccolo bosco retrostante.
Riflessi sulle acque del lago, spuntano qua e là magistrali sentieri che consentono una visita a tutto tondo della struttura medievale. Si trovano statue che dominano le terrazze e i cortili interni, insieme a possenti colonne che sorreggono archi a tutto sesto e a sesto acuto. Sono lì a ricordare un passato ancora vivo negli occhi di chi osserva con devota ammirazione quanto efficacemente studiato e realizzato per la gioia degli originari committenti.
Dal marchesato al principato il passo fu breve e tutto per merito della famiglia Meli che diede lustro al nuovo palazzo. Ricevette anche il privilegio di apporre allo stemma di famiglia l’effigie dell’aquila, quale simbolo imperiale del potere. In origine, invece, lo stemma della famiglia Lupi prevedeva l’immagine di un lupo rampante. Solo in un secondo momento, allo stemma venne aggiunto l’emblema dell’aquila, nonché quello del cervo, simbolo della nobiltà veneta. Infine, lo stemma venne arricchito dell’immagine di una corona da Principe.

Le sale e le gallerie interne alla Rocca di Soragna

Lo stemma della famiglia Meli Lupi troneggia in ogni angolo del castello. Gli antri e i grandi portoni ne sono a dir poco adorni. Proprio laddove è più necessario ricordare al visitatore, del passato e del presente, il grande potere che sovrastava la realtà locale.
Una volta entrati, il bagliore della luminosità dei colori perfettamente conservati pervade la vista. Ogni sala è affrescata e decorata con motivi diversi e, per questo, assumono diverse denominazioni. Spesso le sale portano i nomi degli artisti che le hanno decorate e rese celebri. La Sala Baglione ne è un esempio, decorata con affreschi ispirati alle pitture pompeiane e arredata con antica mobilia in pregiato legno e marmo.
I motivi religiosi si intrecciano con il racconto dei miti più pagani come accade nella Sala Gialla che raffigura le gesta eroiche di Ercole. Imperante è lo stile barocco delle sale centrali, come la Sala del Bocchirale e la Sala Rossa, arredate con mobilia color oro. La Sala del Biliardo e la Sala delle Donne Forti sono antitetiche nella loro essenza. La prima veniva utilizzata dagli uomini che si ritiravano a giocare a biliardo, mentre la seconda rappresentava il luogo preferito dalle donne nelle loro riunioni. Si trattava di una sala dedicata alla forza delle donne che, in alcuni episodi biblici, dimostrano di possedere maggior forza e abilità rispetto agli uomini.

Le eccellenze parmensi a tavola

L’emblema della gastronomia parmense per antonomasia, il parmigiano, incontra le sue origini in questo territorio. La tradizione culinaria del luogo è indice di un ricercato piacere volto a deliziare anche i palati più esigenti. Ciò accadeva già quando di generazioni della famiglia Meli Lupi se ne contavano poche.
La vastità del territorio ha sempre consentito di sviluppare al meglio il fattore enogastronomico grazie alla maestria di chi ha saputo rendere eccellente un prodotto comune. Questo vale tanto per il cibo quanto per l’aspetto vinicolo. Storia e tradizione si fondono in un luogo dalle radici forti e tese verso la conservazione di un patrimonio irripetibile, proprio come quello della Rocca di Soragna.