Erice, nel Libero consorzio comunale di Trapani, in Sicilia, è una cittadina con poco più di 26.000 abitanti, che si divide tra la vetta del Monte San Giuliano e la valle sottostante.
Posta all’estremità occidentale dell’isola, dal centro storico sopraelevato di Erice si gode di una vista suggestiva sul Golfo di Castellammare, crocevia tra il Mar Tirreno e il Mar di Sicilia. La bellezza del posto ha spinto Gabriele D’Annunzio a spendere qualche verso in suo omaggio, nella sua poesia La notte di Caprera.
Come tutta l’isola siciliana, Erice non fa eccezione in quanto a una storia fatta di influenze e dominazioni tra greci, arabi e spagnoli. Le tracce del loro passaggio sono riscontrabili tutt’oggi nella gastronomia, il folclore e l’architettura. Senza dimenticare gli apprezzati tappeti e ceramiche d’artigianato locale.

Castelli e palazzi di Erice

Nonostante le dimensioni ridotte, le bellezze architettoniche di Erice offrono l’imbarazzo della scelta ai suoi visitatori. Nella lista di seguito sono presenti le descrizioni di alcuni dei capolavori architettonici della città.

Castello di Venere

Oltre a essere uno dei monumenti più impressionanti e rappresentativi di Erice, il castello di Venere è in grado di affascinare anche per la sua lunga storia.
La fortezza si trova in cima a una parete rocciosa, vicina alla vetta del Monte San Giuliano. È stata costruita sulla base di un antico tempio che nei secoli, a seconda delle dominazioni degli elimi, fenici e romani, è stato dedicato a diverse divinità femminili. Tra queste Venere che dà appunto il nome al castello. Si racconta, inoltre, che è stata proprio la dea Erice – che dà il nome al comune – a iniziarne la costruzione.
A partire dal basso Medioevo, ciò che rimaneva del santuario è stato riedificato e trasformato dai normanni nella fortezza visibile tutt’oggi. Una fortezza in pietra adornata da merli e fronteggiata da una scalinata lungo la parete della montagna, che in origine era un ponte levatoio che rappresentava l’ingresso alla cittadella fortificata.

Castello del Balio

In prossimità del castello di Venere, quest’altra fortezza, sempre di epoca medievale, si distingue per un architettura più regolare e quadrata. Qui sono presenti torri e mura in mattoni che cingono il giardino interno. Questo è dovuto, soprattutto, ai lavori di restauro di fine ‘800, realizzati dal conte e mecenate Agostino Sieri Pepoli. Questi dà il nome anche all’altrettanto incantevole fortezza ‘torretta Pepoli’, nelle vicinanze del castello.
Le torri, quasi più famose e riconoscibili del castello stesso, rappresentavano l’accesso a un passaggio verso il vicino castello di Venere.

Mura ciclopiche

Le mura ciclopiche, anche dette mura poligonali, sono resti di una cinta muraria che racchiudeva l’antico nucleo dell’abitato. La loro costruzione è attribuita alla civiltà preellenica dei pelasgi da diversi storici. A dispetto del nome, l’aggettivo ciclopiche non si riferisce direttamente alle proporzioni che dovevano avere, ma piuttosto all’antica credenza di stampo greco. Secondo tale credenza solo delle creature mitologiche come i ciclopi sarebbero in grado di sollevare pietre di questo peso e dimensione, per edificare delle mura. In ogni caso, si tratta di uno dei più preziosi reperti storici del territorio, che racconta dei movimenti delle civiltà umane nell’Europa meridionale. Costruzioni simili sono infatti ritrovabili dal Medio Oriente alla penisola Grecia, fino a diverse zone del sud Italia.

Le chiese di Erice

Con le dovute proporzioni, il patrimonio architettonico ecclesiastico di Erice non ha nulla da invidiare ad alcune delle più belle e grandi città d’Italia. In passato, infatti, il comune nel trapanese godeva dell’appellativo di Città delle cento chiese, proprio per il numero, ma anche per la varietà, di edifici ecclesiastici presenti.

Chiesa di San Giovanni Battista

Nei pressi della torretta Pepoli e del quartiere ebraico, la chiesa di San Giovanni Battista è una delle più antiche e magnifiche della città. L’inizio della sua edificazione risale al XIV secolo per mano dei normanni, per poi essere ampliata e restaurata nei secoli successivi. Dall’alto del monte, la sua cupola torreggia sul mare, e la sua facciata presenta una maestosa scalinata davanti al portale coi suoi dettagli gotici. Le sorprese continuano all’interno dove, tra le altre cose, è presente una statua in marmo di San Giovanni Battista (opera di Antonello Gagini) e i bassorilievi raffiguranti le gesta del santo ai piedi dell’altare.

Duomo dell’Assunta

Il duomo di Erice, il cui nome ufficiale è Real Chiesa Madrice Insigne Collegiata, è la chiesa principale dell’abitato, posta nella piazza Matrice. Lo stile romanico originario ha subito diverse modifiche in base alle dominazioni, quella aragonese e borbonica fra tutte.
Realizzata in pietra, quasi a confondersi col resto della piazza, di essa ciò che salta subito all’occhio è la torre campanaria di epoca medievale (saliti i suoi 110 gradini si gode di una vista panoramica meravigliosa), e il pronao che fa da portico all’entrata, appena sotto il rosone gotico aggiunto successivamente. Al suo interno, a catturare l’occhio sono le innumerevoli opere d’arte dedicate alla vita di Gesù, e il soffitto diviso in tre sezioni della navata centrale – decorato in stile barocco.