Per gli amanti dei paesaggi naturalistici e dei borghi antichi, i paesi bianchi di Cadice sono una meta invidiabile. Detti anche “pueblos blancos”, devono il loro nome ufficiale alle caratteristiche abitazioni bianche, tipiche delle zone costiere. Tuttavia, tale estetica non deriva da un’ispirazione romantica ma dalla tradizione di utilizzare la calce per impermeabilizzare le mura domestiche per riflettere i raggi solari e disinfettare l’ambiente.

Si tratta di piccoli borghi immersi in una fitta e incontaminata vegetazione del sud della Spagna, che spiccano con il loro caratteristico colore bianco tra il verde delle valli e dei boschi. Quindi, non solo villaggi secolari ma anche natura, due elementi che fanno di Cadice un gioiello dell’Andalusia.

Si possono scoprire meravigliose costiere, parchi naturali, grotte e affascinanti castelli. Non manca neanche il turismo enogastronomico per chi vuole assaporare i piatti della tradizione, ancora molto forte in questa zona della Spagna.

Ecco quali sono i paesi bianchi più belli della provincia di Cadice!

Arcos de la Frontera

Arcos de la Frontera è considerata come la porta di accesso ai paesi bianchi. Dalla forma irregolare e più grande rispetto agli altri villaggi, offre agli spettatori uno sfondo suggestivo e affascinante.

Il paesino si affaccia su una scogliera lunga circa 75 chilometri, dominando tutta la vallata sottostante. Arcos de la Frontera custodisce nelle sue mura una storia travagliata, che nel XI secolo la portò a passare da regno berbero indipendente a importante roccaforte di fede cristiana. Nonostante i suoi periodi travagliati, Arcos de la Frontera è oggi un paesino delizioso e accogliente.

Passeggiando tra le piccole e articolate strade della parte vecchia, merita una sosta Plaza del Cabildo, dove è possibile ammirare lo sfarzo dei parador (alberghi di proprietà dello stato), i molteplici mirador (attrazioni panoramiche) e il Castillo de Arcos (Castello di Arcos di origine moresca ma convertito nel XV secolo).

Olvera

A 27 chilometri da Zahara, Olvera si estende vicino al lato nord del Parque Natural Sierra de Grazalema. Un tempo era utilizzata dai briganti per nascondersi, e uno dei più famosi banditi dell’epoca era chiamato “El Tempranillo” a cui fu persino dedicato un Museo.

Oltre a questa piccola curiosità, il paesino di Olvera è famoso per i suoi reperti archeologici; qui sono stati trovati, infatti, delle testimonianze come dolmen e tombe (tra cui la più famosa è la Tomba del Gigante) risalenti alla preistoria.

Oltre a questi reperti, ad Olvera è possibile visitare alcuni monumenti particolarmente importanti, come il Castillo Árabe (Castello Arabo risalente al XII secolo) e la Iglesia Parroquial Nuestra Señora de la Encarnación (chiesa neoclassica del 1840).

Tuttavia, la principale attrattiva dell’antico paesino è la Vía Verde de la Sierra, lunga 35 chilometri. Si tratta di una pista ciclabile che fiancheggia un antico progetto ferroviario che non fu mai portato a termine. Nella prima metà del XIX secolo venne avviata la costruzione di una linea ferroviaria militare, che fu in seguito interrotta. Sebbene non sia mai passato un treno su quei binari, è oggi un’attrazione green per gli amanti della bicicletta.

Grazalema

Grazalema, a soli 50 chilometri da Arcos de la Frontera, offre un paesaggio montano spettacolare, infatti, da ogni parte del paese si possono trovare indicazioni per sentieri escursionistici. Fra questi quello diretto a El Pinsapar è uno dei più affascinanti, caratterizzato da abeti secolari. Ma le sorprese di Grazalema non finiscono qui, è infatti possibile organizzare delle escursioni in grotte, arrampicate e giri in canoa o kayak.

Per i curiosi della tradizione culinaria, qui si può gustare il buonissimo queso Payoyo, un formaggio locale di capra.

Zahara de la Sierra

Zahara de la Sierra è un paesino che conta meno di 2000 abitanti, la sua economia è principalmente basata sull’agricoltura. Come a Grazalema, anche qui è possibile praticare trekking, andare in kayak o avventurarsi con un 4×4.

Oltre all’aspetto naturalistico, è possibile visitare dei monumenti risalenti all’epoca mora come il castello di Zahara de la Sierra, la cui porta è stata parzialmente distrutta nel 1812 dall’esercito francese. Dalla torre del Homenaje si può ammirare un paesaggio mozzafiato da cui scorgere in lontananza le bianche abitazioni della bellissima Olvera.

Il paesino diventa particolarmente caratteristico ad Ottobre quando si festeggia la conquista cristiana di Zahara. In questo periodo, i suoi abitanti non solo si vestono con i tipici abiti dell’epoca ma tutto il borgo assume le sembianze di un paese medievale.