Il Trentino Alto Adige è una regione assai apprezzata per i suoi paesaggi alpini che fanno da cornice a borghi pittoreschi. Alcuni di questi sono poco noti ma non meno affascinanti, come ad esempio Canale di Tenno. Non si tratta del classico paesino tipicamente alpino; tutto qui è rimasto fermo nel tempo, con un aspetto duecentesco che rievoca figure di dame e cavalieri aggirarsi tra le oscure vie del borgo.
Cosa tratteremo
Canale di Tenno: la casa degli artisti
Canale di Tenno sorge a circa 600 mt di altezza, tra l’altopiano di Fiavè e Riva del Garda; fa parte di Ville di Monte, una delle frazioni di Tenno. Il primo documento che cita Canale di Tenno risale al 1211, dove appare come un borgo dedito all’agricoltura e alla pastorizia. Ancora oggi questo paese trentino mantiene la sua atmosfera autentica e intima, preservata in gran parte dall’amore di coloro che hanno contribuito alla sua rinascita.
Canale di Tenno infatti fino alla Seconda Guerra Mondiale era di fatto un borgo fantasma; riprende vita solo negli anni 60, quando l’artista Giacomo Vittone vi fonda la Casa degli Artisti. Questo luogo diventa ben presto un vero e proprio ritrovo di pittori e scultori provenienti da tutta Europa; col tempo ha ospitato mostre anche di grande rilevanza, dedicate ad artisti come Rembrandt, Picasso, Goya, Mirò e Dalì.
Canale di Tenno: cosa vedere nel borgo trentino
Passeggiare nel cuore di Canale di Tenno è un’esperienza davvero straordinaria, tra silenti vicoli acciottolati, ballatoi, balconi fioriti, scalinate e oscuri sottopassi con i soffitti a volta. Colpiscono in particolare le case, tutte in pietra e in parte affrescate come quella, tra le più belle, decorata da Gianni Longinotti.
Meritano una visita anche il Castello di Canale di Tenno, sulle cui mura ancora oggi perfettamente conservate si scorgono gli stemmi di vescovi e principi, ma soprattutto la Chiesa di San Lorenzo, ricca all’interno di preziose iconografie gotiche e dipinti di artisti locali del XII secolo.
Il “Museo degli Attrezzi Agricoli” è un’altra tappa imperdibile del borgo. Visitarlo permette ai visitatori di conoscere meglio la civiltà contadina del passato di Canale di Tenno. All’interno è possibile ammirare vecchi strumenti legati ad attività come la fienagione, la lavorazione del latte, l’allevamento e anche il filò; quest’ultima avveniva quando ci si ritrovava a filare la lana in una stalla, narrando antiche storie ai più piccoli. Il museo presenta anche fedeli ricostruzioni di botteghe artigiane, che renderanno bene l’idea sulla vita di epoche ormai lontane.
Il Lago di Tenno
A due passi da Canale di Tenno c’è quello che è considerato uno dei laghi più belli e puliti di tutto il Trentino. Si tratta del Lago di Tenno, noto anche come Lago Azzurro per via dello straordinario colore delle sue acque, tanto cristalline che sembrano riflettere il colore del cielo.
Questo spettacolare bacino lacustre si è formato in seguito a una frana staccatasi dal dosso di Ville del Monte. Sorge a circa 570 mt di altezza ed è balneabile, in modo che tutti possano godere delle sue acque, stendendosi poi al sole sulle rive erbose e le spiaggette di ghiaia che lo cingono. Al centro del Lago di Tenno si trova l’Isola 86, scoperta nel 1986 e occupata da un minuscolo boschetto verdeggiante in estate; è possibile raggiungerla facilmente a nuoto oppure a piedi grazie alla sottile lingua di terra che la unisce alle rive.
Attorno al Lago di Tenno si snoda un facile percorso che permette di passeggiare intorno al lago oppure di raggiungere, immettendosi poi sul sentiero n.406, il panoramico Rifugio Monte Calino San Pietro.
Non c’è posto migliore per scoprire la cucina tipica del luogo, dai canederli alla carne salada (tipica specialità trentina a base di carne bovina aromatica, servita sia scottata che cruda) con fasoi o Trentingrana, godendo nello stesso tempo di una vista magnifica sul Lago di Garda.
La Cascata del Varone
A poco più di 7 km da Canale di Tenno sorge poi la Cascata del Varone, che tanto affascinò personaggi illustri come D’Annunzio, Kafka e soprattutto Thomas Mann; questi trovò ispirazione proprio da questa cascata per scrivere “La montagna incantata”.
Sorgono all’interno del lussureggiante “Parco Grotta Cascata del Varone” e sono visitabili da due angolazioni differenti: dalla Grotta Inferiore e da quella Superiore; da quest’ultima si può ammirare la cascata in tutta la sua imponenza, con lo scroscio d’acqua che si getta da un’altezza di circa 100 mt.