Cuore dell’Asia Centrale, terra ricca di moschee, fortezze, tombe e mausolei imperiali, l’Uzbekistan è un Paese tutto da scoprire.

Indissolubilmente legato all’antica magia della Via della Seta, l’Uzbekistan non rientra ancora a pieno titolo tra le rotte più battute dal turismo di massa nonostante l’incredibile mole di tesori che esso custodisce. Dal lago Aral a Samarcanda, dal Parco nazionale dell’Umgam-Chatkal a Urgut, l’Uzbekistan potrebbe essere davvero la meta ideale per organizzare vacanze avventurose e ammalianti alla scoperta di una terra evocativa e possente, teatro di immensa bellezza.

Samarcanda, alla scoperta della “fortezza di pietra”

Capoluogo della regione omonima e terza città del Paese per numero di abitanti, Samarcanda si trova a circa 702 metri sul livello del mare e, grazie alla sua strategica posizione geografica, è stata sempre considerata uno dei luoghi chiave dell’antica Via della Seta, rotta commerciale per eccellenza dei traffici tra Europa e Asia.

Fondata nel 700 a.C., fiore all’occhiello del regno persiano, Samarcanda oggi è un curioso esempio di architettura, lingua, usi e costumi derivanti dai diversi influssi delle popolazioni che l’hanno dominata e conquistata nel corso dei secoli. La fortezza di pietra, traduzione italiana del toponimo uzbeko, accoglie i turisti in cerca di stupore con il magnifico complesso del Registan. Considerato uno degli edifici più rappresentativi del patrimonio architettonico islamico, costituito da un nucleo centrale e da tre madrase, il Registan nell’antichità fungeva da luogo simbolo per assistere alla declamazione dei proclami reali. Oltre alle tre madrase, termine utilizzato per indicare le scuole islamiche, il complesso monumentale di Samarcanda ospita minareti, cortili, dormitori per studenti e l’antica cupola del commercio Chorsu.

Tra mosaici di pregio, soffitti interamente decorati con foglia d’oro, piastrelle in ceramica, ornamenti e raffigurazioni stilizzate, il Registan di Samarcanda è un edificio assolutamente da non perdere. Davvero interessante è la “Moschea Bibi-Khanum” fatta erigere da Tamerlano per omaggiare la preferita tra le sue mogli. Benché oggi restino in piedi solo il portone d’ingresso e le tre cupole, mentre il resto è andato distrutto a seguito del terribile terremoto del 1897, peculiare è proprio la storia della moschea, realizzata con i proventi e tutte le ricchezze derivanti dal saccheggio della città di Delhi: basti pensare che all’epoca della sua edificazione essa era considerata il più maestoso complesso del mondo islamico.

La forza distruttiva del terremoto, però, non è riuscita a distruggere l’enorme leggio in pietra posto proprio davanti all’ingresso della moschea: la tradizione tramanda la storia che esso reggesse, durante le cerimonie più importanti, un Corano antichissimo e interamente rilegato in oro, appartenuto a Osman, genero di Maometto. Tra i luoghi principali di Samarcanda e dell’Uzbekistan, infine, spicca il “Complesso funerario Shah-i-Zinda“, voluto da Tamerlano per le donne della sua famiglia. Questo lunghissimo viale costeggiato ambo i lati da mausolei riccamente decorati e ricchi di incisioni, lascia davvero il turista senza fiato: benché, infatti, i monumenti funebri vantino stili architettonici differenti, la loro visione d’insieme è spettacolare.

Urgut e il suo bazar: un’esperienza da provare

A circa 40 chilometri di distanza da Samarcanda è possibile visitare la città di Urgut conosciuta nel mondo intero per la vastità, i profumi e i colori del suo bazar che ogni giorno attira migliaia di cittadini e turisti da tutto il mondo.

I prezzi del bazar, infatti, sono particolarmente bassi e invitanti anche per i prodotti di altissima e pregiata qualità. Oltre ai profumi, alle stoffe, agli alimenti e alle spezie, il bazar di Urgut è rinomato per la vendita di gioielli, monili antichi, pietre preziose e sete pregiate dai colori sgargianti. Situata a 1000 metri d’altezza in una zona montana, Urgut non vanta architetture d’apprezzabile interesse ma è rinomata per i suoi meravigliosi platani, alcuni dei quali vantano più di 1000 anni.

Vacanze in Uzbekistan: cosa mangiare

Quando si viaggia alla scoperta di luoghi tanto lontani da quelli di appartenenza, bisognerebbe immergersi totalmente nella cultura, negli usi e nei costumi di queste terre affascinanti. Il cibo, non a caso, è sempre uno degli aspetti più significativi per conoscere intimamente un luogo. L’Uzbekistan ha una tradizione culinaria sorprendente: si passa, infatti, da piatti abbondanti di verdure crude e cotte condite con il katym, uno yogurt preparato con latte acido e cipolle croccanti, alle varie zuppe arricchite da carne stufata o bollita ricca di spezie saporite tra cui spiccano paprika, coriandolo e aneto.