Tra i numerosi borghi medioevali del Veneto ne esiste uno che rappresenta un vero e proprio gioiello. Si tratta di Noale, un borgo che oggi fa parte della provincia di Venezia. Esso sorge nell’intersezione esatta tra il capoluogo di regione e le province di Padova e Treviso e rappresenta uno dei tanti tesori (semi) nascosti d’Italia. Una di quelle mete che sarebbe opportuno visitare, almeno una volta.

Le origini di Noale

La denominazione deriva, con tutta probabilità, dalla parola latina novalis (maggese, nuovo terreno). In verità, però, il toponimo è con tutta probabilità un’inflessione di anoele, termine che durante il Medioevo indicava il mercato annuale.
Facendo riferimento alla prima etimologia, ci si ricollega alle origini più remote dei primi insediamenti di epoca pre-romana. Con il secondo termine ci si riconnette al periodo aureo del borgo, ovvero il Medioevo, quando divenne area contesa e importante centro fortificato.

Il Medioevo e la costruzione della Rocca

Il periodo più florido di Noale coincise con il governo della Famiglia Tempesta. Nello specifico con quello del capostipite Guido, al quale si deve la fine dei lavori della famosa Rocca, uno dei monumenti principali del feudo.
Noale, in effetti, sorge in una zona da sempre considerata strategica. Territorio conteso da diverse egemonie, è stato spesso scenario di battaglie e guerriglie, tanto che ad un certo punto si rivelò necessario dotare il borgo di una struttura difensiva.
La Rocca, i cui lavori iniziarono nel 1245 per volere di Ezzelino da Romano, era in verità solo una parte dell’innovativo sistema difensivo qui realizzato e basato principalmente sull’acqua. Canalizzarono, infatti, parte del vicino fiume Marzenego, andando a creare isole artificiali che rendevano più semplice la difesa del centro abitato, rallentando e ostacolando le incursioni nemiche.
Il borgo era, dunque, raggiungibile solo mediante l’attraversamento di ponti levatoi e porte fortificate che al bisogno si sollevavano o si sprangavano. Qualora la città e il palazzo fossero stati conquistati, il governatore e la sua famiglia si sarebbero potuti riparare entro le mura della Rocca.
Con l’avanzamento delle tecniche belliche, la Rocca perse gradualmente il proprio ruolo e per decenni fu abbandonata e lasciata al degrado. In epoca napoleonica venne adibita a luogo di sepoltura, fino a quando Noale non fu dotata di un vero e proprio cimitero comunale (fine del XX secolo).
Della struttura originale oggi restano solo alcune parti restaurate e utilizzate per lo svolgimento di eventi e manifestazioni culturali.
La Rocca resta la cornice esterna e maestosamente scenografia che accoglie i visitatori, specchiandosi sui fossati e i corsi d’acqua che la circondano.

Il centro storico e il Palazzo del Castello

Noale è dunque contraddistinta dalla presenza di canali che circondano tutto il borgo. Lo stesso centro storico sorge proprio sopra una di queste isole artificiali.
A dominare il centro cittadino è Palazzo del Castello, che fu residenza della Famiglia Tempesta, per poi diventare Capitaneria e infine Podesteria sotto il dominio veneziano.
Due erano gli ingressi che conducevano a Piazza del Castello. La Porta Trevisana rappresentava l’ingresso principale e si affacciava, da est, verso il centro della città. La Porta del Cervo, invece, era l’ingresso secondario, rivolto a ovest, verso la zona rurale denominata, per l’appunto, “Cerva”.
I due varchi rappresentano ancora oggi due dei punti cardinali dell’amministrazione civile e di quella religiosa di Noale.
Quella che oggi è nota come Torre dell’Orologio per la presenza, sulle facciate, di due quadranti blu che scandiscono le ore (l’uno con numeri romani, l’altro con numeri arabi), è famosa per custodire al proprio interno il Museo della Civiltà Contadina Noalese e per essere scenografia dell’evento finale del palio cittadino.
Alla Torre dei Preti, invece, è riservata la funzione religiosa: tramite il suono delle sue 6 campane viene, infatti, radunata la comunità cristiana.

Palazzo della Loggia, Colonna della Pace e Duomo

A lato della Torre dell’Orologio ha sede Palazzo della Loggia, realizzato in tipico stile gotico veneziano e sviluppato su tre livelli distinti. Questo ospita la Pinacoteca dedicata a Egisto Lancerotto, esimio esponente della Scuola Veneziana del Vero.
Proprio davanti al palazzo si erge la Colonna della Pace, realizzata nel 1549 dal veneziano Paolo Pino. I bassorilievi narrano alcuni fatti di sangue accaduti a metà del XVI secolo in città e che videro coinvolta la Famiglia Zandonadi.
In origine, alla sua sommità si trovava il Leone di San Marco, simbolo del dominio veneziano. In epoca napoleonica, l’icona venne sostituita da una piramide quadrangolare e infine, sotto la dominazione austriaca, dal pennone portabandiera che è presente ancora oggi.
La via che collega le due torri pullula di bar, ristoranti e locali. Percorrendola, ci si imbatte nella chiesa principale, votata ai Santi Felice e Fortunato.
Il Duomo di Noale è caratterizzato da un’architettura interna eccezionale, contraddistinta da tre navate e 5 altari.

Le Cave

La prima periferia di Noale si distende su zone rurali, caratterizzate da terreni argillosi, dove un tempo avevano sede alcune cave. Oggi quei terreni sono considerati oasi protette del W.W.F. per la ricca flora e la variegata fauna presenti.
Rinomate per gli itinerari di trekking e birdwatching, presso le cave sarà possibile prenotare visite guidate.

Eventi speciali

Il borgo è famoso anche per il palio e per la manifestazione florovivaista annuali.
Il primo si svolge a inizio giugno e prevede sfilate in costume, prove che coinvolgono le 7 contrade della città, l’estrazione della cosiddetta Bala D’Oro, che richiama tutte le diciottenni del paese, la Cena delle Contrade e il rito finale dell’Incendio della Torre.
Noale In Fiore, invece, si svolge ad aprile: evento molto rinomato, richiama esperti e turisti da tutta Italia.