Ci sono luoghi che non si visitano soltanto. Si vivono, si ricordano, si portano dentro. La Laguna di Balos, sulla punta nord-occidentale di Creta, è uno di questi. Più che una spiaggia, è un mosaico di bellezza naturale, un rifugio sospeso tra terra e mare che continua a sorprendere, nonostante le immagini da cartolina lo rendano già iconico.

Ma cosa rende Balos davvero speciale? È solo una questione di sabbia rosata e acque turchesi? Assolutamente no. Perché per capire questa laguna bisogna mettersi in cammino, attraversare sentieri, salire promontori, osservare la natura e accettarne i silenzi. Questa guida ti porterà a scoprirla come un vero viaggiatore, non solo come turista.

Un angolo remoto dove la natura detta ancora le regole

La Laguna di Balos si trova nel punto più occidentale di Creta, tra il promontorio di Capo Gramvousa e l’isolotto di Tigani. Un’area remota, protetta e selvaggia, dove la natura si manifesta con forza primitiva. Il paesaggio si è plasmato a seguito di un evento catastrofico: il terremoto del 365 d.C., che modificò profondamente la morfologia della costa.

Il risultato? Una laguna poco profonda e protetta, separata dal mare aperto da lingue di sabbia impalpabile e affacciata su uno scenario che sembra uscito da un sogno. L’acqua qui assume tonalità che vanno dal turchese chiaro al blu profondo, passando per trasparenze cristalline che riflettono ogni raggio di sole.

Un santuario naturale da preservare

Questa bellezza non è solo estetica: è anche ecologica. L’intera penisola di Gramvousa rientra nella rete europea Natura 2000, istituita per proteggere gli ecosistemi più fragili del continente. Balos ne fa parte con merito.

Nelle vicinanze si trovano oltre 90 specie di uccelli, tra cui il raro Falco della Regina e il maestoso Gypaetus barbatus. Tra le dune prosperano varietà botaniche come il tulipano sassicolo, il timo selvatico, la ginestra spinosa e persino il giglio di mare, che sboccia coraggioso sulla sabbia bianca.

Nel mare, non è raro avvistare tartarughe Caretta Caretta o, con un po’ di fortuna, la foca monaca, ormai sempre più rara nel Mediterraneo. Visitare Balos significa anche assumersi la responsabilità di proteggerla, evitando comportamenti irrispettosi e contribuendo, nel proprio piccolo, alla conservazione di questo ecosistema unico.

Il momento migliore per andarci? All’alba, quando Balos sussurra

Chi raggiunge la spiaggia prima che arrivino le folle riesce a cogliere l’essenza più autentica della laguna. Al mattino, Balos è silenziosa, profumata di erbe selvatiche, con i raggi del sole che accarezzano dolcemente la sabbia. I colori cambiano ogni minuto, le ombre si spostano, il vento – il celebre meltemi – soffia leggero. È il momento perfetto per chi ama fotografare, meditare o semplicemente camminare senza meta.

Dalle 10 in poi, la situazione cambia: le barche scaricano centinaia di visitatori e la spiaggia si riempie. Chi cerca tranquillità deve svegliarsi presto. In alta stagione, è consigliabile evitare i mesi centrali dell’estate e preferire giugno, settembre o ottobre, quando il clima è ancora perfetto ma l’isola respira.

Come raggiungere la laguna: a piedi, in nave o su strada sterrata

Esistono tre modalità principali per arrivare a Balos:

  • In auto, da Kaliviani, lungo una strada sterrata panoramica di circa 7,5 km. L’accesso è a pagamento (1 € a persona) e conduce a un parcheggio gratuito da cui parte il sentiero per la spiaggia.

  • In traghetto, dal porto di Kissamos. Le escursioni includono spesso una sosta all’isola di Gramvousa e permettono di esplorare sia la laguna che l’antica fortezza veneziana.

  • A piedi, con un trekking impegnativo ma spettacolare, che parte da Kaliviani e attraversa paesaggi aridi e scenografici.

L’esperienza più autentica resta l’arrivo via terra: camminare lungo il crinale e veder comparire la laguna dall’alto è qualcosa che non si dimentica. Il sentiero misura circa 1,5 chilometri con un dislivello di 147 metri, ma non presenta difficoltà tecniche. Servono solo scarpe adatte, acqua e protezione solare.

La spiaggia di Balos: sabbia rosa e colori d’acquamarina

Una volta raggiunta la riva, il colpo d’occhio è mozzafiato. La sabbia, in molti punti, ha riflessi rosati dovuti alla presenza di minuscole conchiglie. L’acqua, bassissima e calda, invita a camminare fino all’isolotto di Tigani, circondati da lingue di sabbia che affiorano tra il mare e la laguna.

L’area è attrezzata con ombrelloni e lettini, ma solo in quantità limitata. Un piccolo chiosco offre snack, bibite e caffè, ma non aspettarti un servizio da resort. Qui tutto è essenziale e discreto, in linea con l’atmosfera del luogo.

Un’escursione da vivere fino in fondo

Tornare indietro lungo il sentiero, sotto il sole del pomeriggio, può essere faticoso. Ma è anche l’occasione per guardarsi indietro e catturare un’ultima immagine della laguna. Ogni curva offre un punto panoramico nuovo. E se sei fortunato, potresti persino scorgere un rapace in volo, lasciarti accompagnare da un branco di caprette o sentire solo il rumore del vento sulle rocce.

Visitare Balos significa affrontare una strada difficile, camminare sotto il sole, scendere e poi risalire. Ma tutto questo fa parte dell’esperienza. Ed è proprio questa fatica a rendere ogni istante più prezioso.

Dove dormire vicino a Balos

Per esplorare la zona con calma, il consiglio è di alloggiare nei dintorni di Kissamos. La cittadina offre hotel, appartamenti, B&B e ville adatte a ogni tipo di esigenza. Prenota in anticipo, soprattutto nei periodi più richiesti, per evitare sorprese.

Perché Balos resta nel cuore

La Laguna di Balos non è una semplice meta da crociera. È un luogo che richiede rispetto, attenzione e lentezza. Chi la affronta con spirito autentico ne esce arricchito. La bellezza, qui, non si fotografa soltanto: si vive.

Che tu scelga di arrivare via mare o via terra, Balos ti accoglierà con il suo silenzio, i suoi colori, la sua forza. E, inevitabilmente, ti lascerà qualcosa dentro. Un motivo in più per tornare a Creta. O per non andarsene mai del tutto.